Allarme ambiente // Situazione attuale e prospettive future

di Rebecca Petruzzi

 

#ambiente #cambiamentoclimatico #crisiambientale

 

Tra le questioni più gravi e importanti del presente per le quali sono richieste immediate soluzioni ed attenzione vi è quella dell’ambiente e della crisi che interessa ciascuna delle sue componenti, dall’atmosfera al suolo, dai mari alla fauna, fino a minacciare la vita dell’uomo[1]. Le maggiori problematiche sono rappresentate da:

  

  • l’inquinamento atmosferico[2], dovuto alla combustione di carbone, all’emissione di polveri sottili, di gas (monossido di carbonio, gli ossidi di zolfo, gli ossidi di azoto, l’ozono, il benzene) provenienti da industrie, da veicoli e centrali elettriche provoca malattie all’apparato cardiocircolatorio e respiratorio dell’uomo ed è responsabile dell’acidificazione dei terreni e degli oceani con influenze sugli ecosistemi[3]
  • l’esaurimento dello strato di ozono[4], gas che svolge un ruolo di protezione dai raggi UV, oggi ridotto a causa dei clorofluorocarburi contenuti soprattutto nelle bombolette spray che fanno aumentare l’effetto serra antropico. Attualmente il "buco" si trova prevalentemente sopra il Polo Sud e si espande del 5% ogni 10 anni.Tale situazione può essere grave per il mantenimento di tutte le specie animali e vegetali a causa di una crescente incidenza dei raggi solari;
  • la deforestazione[5] attuata a favore dell’allevamento e coltivazione intensivi ed eccedendo rispetto al tasso di ricrescita. Essa è la principale causa di desertificazione, cambiamento degli ecosistemi, incremento di incendi e aumento della CO2 poiché viene meno il processo di fotosintesi e quindi la produzione di ossigeno[6].
  • l’inquinamento idrico[7] a partire dalle falde acquifere a causa degli scarichi delle attività industriali e agricole, nei mari per la dispersione di plastica. Risulta mortale per animali e uomini.

Sebbene sia un problema recente, la degradazione ambientale[8] tuttavia è iniziata ben oltre 11.000 anni fa, quando l’uomo ha iniziato a praticare l'agricoltura, alterando circa il 70% della superficie terrestre, con la biomassa globale della vegetazione ridotta della metà e le comunità di animali terrestri che hanno visto un calo della biodiversità superiore al 20% in media. Quindi lo sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo continua dall’antichità e ha sempre provocato delle conseguenze, seppure in passato non gravemente impattanti per via dello scarso popolamento della Terra. 

 

A partire dalla rivoluzione industriale, tra fine Settecento e inizio Ottocento, si è assistito ad un aumento della deforestazione e alla trasformazione della maggior parte delle terre emerse a causa della forte crescita demografica, dell’estensione delle terre coltivate e degli insediamenti umani, e dell’intensificazione dello sfruttamento delle risorse naturali. Le zone rimaste quasi intatte sono quelle meno adatte a grossi insediamenti umani, come la Siberia, o le aree forestali del Canada e dell’Amazzonia. Proprio a seguito della rivoluzione industriale, 150 anni fa si è iniziato ad incrementare la produzione di CO2, fino a raggiungere il doppio rispetto ai livelli degli ultimi 700 mila anni e già nel XIX secolo Svante Arrhenius aveva notato una correlazione tra livello di anidride carbonica nell’atmosfera e la temperatura. La temperatura nel 2019 è aumentata di 0,98°C e tra il 2030 e il 2050 potrebbe crescere di 1,5°C se non si adoperano degli interventi[9].

 

Un altro momento significativo per il cambiamento climatico e ambientale è rappresentato dal boom economico del secondo dopoguerra: voglia di ricostruzione, migliori condizioni di vita nelle città, maggiore industrializzazione, avvento dei mezzi di comunicazione di massa. Tuttavia questa fase ha apportato ad un benessere a breve termine, mentre a lungo termine ha lasciato dei riflessi negativi sotto vari aspetti: i danni legati alla speculazione edilizia,  incidenti a fabbriche e centrali, incrementi di industrie e quindi inquinamento e danni alla salute[10].

 

Le conseguenze e l’irreversibilità dell’inquinamento ambientale è resa evidente da varie calamità naturali: gli incendi in Australia nel 2020, che hanno coinvolto 18 milioni di ettari, con 34 vittime tra gli esseri umani e circa un miliardo tra gli animali, oltre a migliaia di sfollati; nello stesso anno un’invasione di cavallette nel Corno d’Africa ha distrutto pascoli e coltivazioni; inondazioni in Asia ed Europa[11]; i forti uragani che interessano l’Oceano Atlantico e la cui intensità è raddoppiata rispetto a quarant’anni fa proprio a causa del surriscaldamento e dal conseguente aumento delle precipitazioni[12]. In Italia ricordiamo gli incendi che hanno devastato 13 mila ettari in Sardegna nel 2021 e il 2022 registrato come l’anno più caldo e arido secondo i dati del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche)[13]

 

Nei prossimi anni si prospetta che: il Mediterraneo diventi una zona con clima più secco e caldo; l’innalzamento del livello del mare, legato allo scioglimento dei ghiacci continentali e all’aumento della temperatura dell'acqua danneggerà le zone costiere per effetto dell’ erosione e aumenteranno le alluvioni che influenzeranno in negativo la fertilità del suolo; il livello del mare aumenterà di un metro entro il 2100.

 

Il problema principale risiede nella capacità delle odierne società e dell’uomo di adattarsi a repentini e violenti cambiamenti.[14]

 

Quali sono le soluzioni?

A livello mondiale: l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) utilizza una serie di strumenti, come software per valutare il rischio dell’inquinamento dell’aria;  l’Europa si è posta l’obiettivo del Green Deal europeo; sono state accordate varie direttive per ridurre l’emissione di gas inquinanti come il protocollo di Kyoto o il Libro verde dell’UE su scambio dei diritti di emissione di gas a effetto serra.[15]

 

Quali possono essere i piccoli gesti attuati da tutti per salvaguardare il nostro ambiente?[16]

 

Ecco dieci passi:

  1.     prediligere mezzi pubblici ed ecologici;
  2.    seguire la raccolta differenziata;
  3.   comprare sfuso per evitare gli imballaggi;
  4.   non utilizzare sacchetti di plastica;
  5.  non sprecare carta;
  6.  piantare un albero;
  7.  chiudere l’acqua;
  8.  abbassare la temperatura del riscaldamento;
  9.  spegnere luci e apparecchi;
  10.  utilizzare lampadine a LED per un risparmio energetico.

 

Inoltre recentemente è cresciuta la partecipazione nella battaglia della tutela dell’ambiente con movimenti, come Fridays for future, fondato dall’attivista Greta Thunberg che attraverso manifestazioni, che da anni coinvolgono numerosi giovani, richiede azioni politiche atte a prevenire il cambiamento climatico e il riscaldamento globale; anche associazioni come Plastic Free e Legambiente che con varie iniziative si adoperano per ripulire città e paesaggi dai rifiuti.

Siamo tutti parte di questo mondo ed è giusto che ognuno di noi si adoperi per salvarlo, operando del bene non solo nei confronti della natura ma anche verso il prossimo, verso se stessi e verso le future generazioni. Seppure appaia difficile, è l’impegno costante ad apportare dei cambiamenti significativi.  Passo dopo passo.

 

 

 

 

Sitografia.

 

[1] 4 principali problemi ambientali con il quale dobbiamo fare i conti, Today. (Aprile 11, 2022): https://www.today.it/speciale/game-changer/earth-day/quali-sono-i-principali-problemi-ambientali.html

[2] Inquinamento atmosferico: cos'è, cause, conseguenze e come ridurlo; San Pellegrino Gruppo, Milano: https://www.sanpellegrino-corporate.it/it/impegno-per-ambiente/inquinamento-atmosferico-cosa-e-cause-e-conseguenze

[3] Effetti dell'inquinamento atmosferico, Ufficio Federale dell’Ambiente UFAM: https://www.bafu.admin.ch/bafu/it/home/temi/aria/info-specialisti/effetti-dell-inquinamento-atmosferico.html

[4] Buco dell'ozono: cos'è, cause, conseguenze e rimedi; San Pellegrino Gruppo: https://www.sanpellegrino-corporate.it/it/impegno-per-ambiente/buco-ozono-cause-conseguenze

[5] Deforestazione: rischi, conseguenze e foreste minacciate; Osservatorio delle vittime del lavoro ed equiparate alle vittime del dovere (associazione Aps): https://vittime-del-dovere.it/ambiente-e-salute/ambiente-definizione/deforestazione/

[6] Dieci motivi per piantare un albero, Fondazione campagna amica (Coldiretti). (Marzo, 03, 2018): https://www.campagnamica.it/attualita/dieci-motivi-piantare-un-albero/

[7] Inquinamento idrico: cos’è, cause e cosa fare, Il giornale dell’ambiente (online). (Settembre 30,2022): https://ilgiornaledellambiente.it/inquinamento-ambientale-inquinanti/inquinamento-idrico-prevenzione/

[8] Degrado ambientale, Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Degrado_ambientale

[9] Il cambiamento climatico: le cause, gli effetti, i rimedi; Enel, Impara con noi: https://www.enelgreenpower.com/it/learning-hub/transizione-energetica/cambiamento-climatico-cause-conseguenze

[10] Stefano Remuzzi, I danni ambientali del Boom Economico, Leggerò Leggero: https://leggeroleggero.com/2019/12/21/i-danni-ambientali-del-boom-economico/

[11] Valentina Neri, I 10 peggiori disastri naturali del 2020 hanno provocato danni per almeno 118 miliardi di euro, Lifegate. (Dicembre, 29, 2020): https://www.lifegate.it/disastri-naturali-2020-danni

[12] Nicola Alberico, Uragani atlantici: perché sono sempre di più e sempre più forti; Close-up Engineering. (Aprile 24, 2022): https://sciencecue.it/uragani-atlantici-aumentano-potenza-trend/36321/#Cosa_sta_cambiando_negli_ultimi_anni

[13] Valentina Neri, Ad oggi il 2022 è l’anno più caldo e arido di sempre in Italia. Lo dimostrano i dati del Cnr; Lifegate. (Agosto, 8, 2022): https://www.lifegate.it/cnr-caldo-italia

[14] Filippo Giorgi, Proiezioni di clima futuro, Rai Scuola: https://www.raicultura.it/scienza/articoli/2020/03/Proiezioni-di-clima-futuro-7c543bbd-8376-4e67-b723-044fdc89f37b.html

[15] Redazione InSic, Riduzione Inquinamento: quali possibili soluzioni?, INSIC. (Dicembre, 28, 2022): https://www.insic.it/tutela-ambientale/inquinamento/riduzione-inquinamento-quali-possibili-soluzioni/#5

[16] 10 cose da fare per ridurre l’inquinamento e gli sprechi, Oemi.it. (Novembre, 26, 2017): http://magazine.oemi.it/ridurre-inquinamento/